Siti bannati, penalizzazione di Google
Forse non tutti sanno che esistono i siti bannati, ovvero penalizzati. Cosa sono i siti bannati? Il termine deriva dall’inglese to ban, ovvero bandire, e per il linguaggio del web tale aggettivo è spesso collegato a Google.
Si perché è appunto Google che decreta se bannare i siti internet che a suo parere non meritano di essere tra i primi. La meritocrazia è alla base di ogni valutazione per il Motore di Ricerca e soprattutto chi non rispetta le regole, deve subire una penalizzazione, che lo retroceda di 10, 30, 100 posizioni.
Il BAN può essere anche assoluto, con a punizione più alta inimmaginabile: essere bandito totalmente dagli indici di Google.
Nonostante questa possa sembrare un racconto tra fantasy e cybernetico, tutto corrisponde alla realtà e avviene giornalmente, tramite il logaritmo che scandaglia e analizza a rete. Un sito bannato perde rispettabilità, lui e tutti i suoi contenuti .. compresi i link verso siti esterni, ovvero backlink.
Goffi tentativi di posizionamenti nelle prime pagine possono facilmente essere interpretati dal logaritmo come una prevaricazione dell’ordine prestabilito e portare l’ombra del BAN a colpire il sito incriminato.
Si registra pertanto un brusco variare delle posizioni, che portano il sito a scomparire nelle ricerche nelle ultime pagine, oltre la centesima posizione.
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La SEO è molto attenta alle penalizzazioni e comunque detiene gli strumenti per poter “rientrare da un BAN” affinché un sito web possa essere riammesso negli indici del Motore di Ricerca.
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